MORBEGNO ESTREMA
I prime movers death, black e grind della cittadina del Bitto
La cittadina di Morbegno nei primissimi anni novanta fu sicuramente l’epicentro della scena musicale della zona. Sia noi dell’Alto Lario, sia i ragazzi dei paesi della Bassa Valtellina, facevamo tutti riferimento ai fermenti che iniziavano a prendere forma di bands nelle cantine, nei garages e nelle camere da letto di quella piccola città tagliata in due dalla linea ferroviaria Milano-Tirano. Continue Reading
THE FOOTBALL CORNER
“Mi innamorai del calcio come mi sarei poi innamorato delle donne: improvvisamente,
inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o alla sconvolgimento che ciò avrebbe portato con sé”
(Nick Hornby)
On the mountain-bike of madness
Negli ultimi anni ho riscoperto la bicicletta. Per intenderci, niente faticacce da pazzi su per strade montane con pendenze da infarto o centinaia di chilometri sulla statale a velocità sostenuta, semplicemente qualche giro sulle piste ciclabili che sono sorte nelle mie zone suppergiù nell’ultimo decennio. Ed erano anni che non andavo veramente in bici, diciamo da quando presi la patente dell’auto; da bambino e poi da ragazzino ho girato pressoché sempre in bicicletta: per necessità fino ai quattordici anni, molto spesso dai quattordici in avanti dato che la miscela per il motorino costava! Continue Reading
Nessuno Schema goes cryptozoologist
“L’acqua. Fonte di vita, sinonimo di purezza, nel suo rilucente splendore cristallino. L’acqua che è attorno a noi, negli oceani, nella pioggia. L’acqua: primo elemento aristotelico, concepimento di vita, misteriosa entità madre, nelle cui profondità si celano orrori che per l’uomo è meglio ignorare…”
(introduzione al film “Dagon”, ispirato ad un racconto di H.P. Lovecraft)
Estate 1980, da poco si sono chiuse le Olimpiadi di Mosca, quelle boicottate dagli U.s.a. e da altri paesi come Cina, Giappone e Germania (Ovest, ovviamente). Alla stazione di Bologna è appena scoppiata una bomba, non si saprà mai chi l’abbia messa, ma intanto ha causato più di ottanta morti. Lo stesso numero di quelli di Ustica, nei cui cieli un paio di mesi prima scompare misteriosamente un DC9 e anche qui non si saprà mai come e perché. Continue Reading
Battles in the North
“Done my time I got nothing to prove, if you’ve got nothing there’s nothing to lose”
(Slapshot, 1996)
E’ il febbraio del 1991, io sono in quinta liceo scientifico (a luglio mi diplomerò con un risicato 36/60) e da qualche settimana ho iniziato a vedermi con una ragazzina della mia stessa scuola. Non ci combinò granchè a dire il vero e un giorno la stessa durante l’intervallo si presenta davanti alla mia classe porgendomi un sacchetto di plastica (contenente due cassette che le avevo prestato e una mia sciarpa che le avevo messo al collo un pomeriggio di gennaio in cui aveva freddo), gesto simbolico che stava a significare che fra noi due era tutto finito, anche se non è che fosse poi cominciato molto. Continue Reading
L’età dèla stüpidéra
di Marco S.
(Claudio) La column del mio ex collega di fanza Marco, non avrei mai potuto uscire con la ‘zine priva di un suo contributo, dato che senza di lui “Nessuno Schema” non sarebbe mai diventata quella fanzine che molti fra voi lettori/lettrici hanno apprezzato in quegli anni, a loro modo gloriosi, di fine millennio.
Ci sono dei concetti che abbiamo imparato in giovane età e che, nonostante i nostri sforzi per scrollarceli di dosso, riaffiorano di tanto in tanto nella nostra testa a condizionare il nostro modo di pensare. Sono nozioni subdole che ci sono state passate (consciamente o inconsciamente) dai nostri genitori come dati di fatto, cose di cui non vale nemmeno la pena di discutere e che proprio per questo sopravvivono più facilmente dei dogmi religiosi, primi ad essere spazzati via nel processo di formazione della propria identità culturale.Continue Reading
Del maiale non si butta niente, a parte l’anima
di Andrea V.
Non avete idea di quello che ho scoperto. Eppure mi sembra l’altro ieri che ricordavo a menadito nomi, cognomi, bands, fanzines, distros e a volte anche indirizzi e numeri di telefono. Saranno passati al massimo 13-15 anni, suvvia, più qualche cisterna di birra e di rosso…eppure mi sembra che mi abbiano cancellato a caso alcune aree della memoria. Ormai la regola è avere la sensazione di ricordare o conoscere qualcuno di quella scena anni Novanta, ma di non riuscire a inquadrarlo. Del resto è anche normale, no? Continue Reading
AL BAR CON SATANA
di Rocco D.N.
Intro di Claudio: Eh già, che un titolo così va spiegato: la famiglia del buon Rocco è da tempo immemore proprietaria e gestrice dello storico Bar Bersaglio di Morbegno e il nostro, come evincerete da quanto scrive, ha all’attivo innumerevoli turni dietro il bancone. Nell’anno di grazia 2000 il Rocco restò coinvolto suo malgrado e in maniera completamente infondata nelle indagini per l’assassinio della suora di Chiavenna da parte delle tre marylinmansioniane teens (subì un’assurda perquisizione in casa con annesso ed altrettanto assurdo sequestro di dischi a presunto sfondo satanico, fra cui un 7” degli emo Altro e il famoso ‘Police bastard’ dei Doom!). Continue Reading
Trilogia della repubblica autoproclamatasi indipendente di K.
di Rocco D.N.
Atto I: aprile 2006
“Regina di periferia con gli occhi della rabbia e dell’arcobaleno che non conoscono la destinazione e che mi dicono buon viaggio, lacho drom”
(Litfiba – “Lacho drom”)
E’ un piacevole mercoledì pomeriggio di inizio primavera e, non senza fatica, cerco di chiudere il mio zaino che per l’ennesima volta pare troppo piccolo per contenere tutto quello che mi sono proposto di infilarci. Qualcosa in questa tasca, qualcos’altro nell’altra tasca, il sacco a pelo lo lego fuori. Tiro la cordicina con decisione, chiudo i lacci e guardo con soddisfazione l’opera completata. Un istante dopo suona il campanello. Continue Reading
RECENSIONI
“Stalin ascolta musica su un grammofono che gli hanno regalato gli americani e sui dischi scrive ‘buono’, ‘passabile’, ‘porcheria’…”
(da “Addio a questi mondi. Fascismo, nazismo, comunismo: uomini e storie, che cosa è rimasto” di Enzo Biagi, 2002)
CLAUDIO
Qui uno un po’ si vergogna! E sì, state per leggere recensioni di uscite targate 2010, 2008, 2006, 2005, 2002, addirittura 2000, ma avendoci messo più di un decennio a far uscire questo numero, è matematico che le cose spedite/consegnatemi al fine di ricevere una recensione siano tutte piuttosto datate… Però, diciamocela tutta (e diciamola anche per giustificarmi un pochetto, eheh!), la musica non è forse eterna? Continue Reading